Ambientalisti a processo per aver denunciato l'uso massiccio di pesticidi: solidarietà di Isde

Martedì 15 settembre è iniziato al Tribunale di Bolzano il processo per diffamazione intentato dall’Assessorato all’Agricoltura della Provincia Autonoma di Bolzano e da oltre un migliaio di agricoltori locali, verso due ambientalisti impegnati nella salvaguardia dell’ambiente, accusati di avere richiamato l’attenzione sull’eccessivo uso dei fitofarmaci nella melicoltura. L’Associazione Medici per l’Ambiente ISDE «stigmatizza e condanna l’uso delle azioni giudiziarie per tacitare chi solleva questo, come altri gravi problemi ambientali che coinvolgono la salute delle persone».

15 Settembre 2020  

Martedì 15 settembre è iniziato al Tribunale di Bolzano il processo per diffamazione intentato dall’Assessorato all’Agricoltura della Provincia Autonoma di Bolzano e da oltre un migliaio di agricoltori locali, verso due ambientalisti impegnati nella salvaguardia dell’ambiente, accusati di avere richiamato l’attenzione sull’eccessivo uso dei fitofarmaci nella melicoltura. L’Associazione Medici per l’Ambiente ISDE «stigmatizza e condanna l’uso delle azioni giudiziarie per tacitare chi solleva questo, come altri gravi problemi ambientali che coinvolgono la salute delle persone».

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AGGIORNAMENTO FORNITO DAI VERDI DI BOLZANO :

Dopo una breve udienza, il tribunale ha fissato il prossimo giorno di udienza per venerdì 27 novembre.

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«Come medici siamo da sempre molto vigili nel denunciare i rischi connessi all’uso di pesticidi ed ormai confermati da una mole ormai notevolissima di studi scientifici - scrivono in una nota Roberto Romizi presidente di Isde Italia e Paolo Bortolotti presidente Isde Trentino Alto Adige - Questi rischi sono documentati non solo per esposizione acuta (avvelenamenti), ma anche per dosi piccole e ripetute nel tempo (esposizione cronica) e comportano danni alla salute non solo per chi li manipola, li sparge o vive in prossimità nei territori dove vengono usati, ma per l’intera popolazione, specie per le sue componenti più fragili: donne in gravidanza, bambini, anziani. Si tratta infatti di molecole molto spesso persistenti, tossiche anche a dosi molto basse ed ormai presenti in aria, acqua, suolo, cibo e nei nostri stessi corpi con possibilità di trasmissione alla prole attraverso danni epigenetici».

«Cercare di esasperare le tensioni tra chi lavora la terra e coloro che si impegnano per ridurre fino ad abolire l’uso di sostanze tossiche per la salute non è utile per nessuno - prosegue Isde nella nota con cui esprime solidarietà ai due ambientalisti - Ora più che mai è chiaro a tutti quanto sia indispensabile ed urgente vivere in un ambiente salubre, in cui l’ecosistema sia rispettato e le persone possano disporre di aria, acqua, cibo non contaminato. L'uso dello strumento giudiziario, da parte di un organo dello Stato, per ostacolare questo percorso, è particolarmente grave in quanto va contro l'obbligo costituzionale di tutelare la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività (art.32) e può diventare un pericoloso precedente. Noi Medici per l’Ambiente mai verremmo meno al nostro impegno di informare la popolazione e difendere la salute umana dai rischi ambientali, nel rispetto del nostro Codice Deontologico».

di Terra Nuova


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