Deforestazione: l'Europa lancia una consultazione pubblica. Partecipiamo!

La Commissione europea ha aperto una procedura di consultazione pubblica intitolata “Deforestazione e degrado forestale – riduzione dell’impatto dei prodotti immessi sul mercato dell’Ue ” alla quale si può partecipare fino al 10 dicembre 2020. È ora che i cittadini facciano sentire la loro voce.

26 Settembre 2020  

La Commissione europea ha aperto una procedura di consultazione pubblica intitolata “Deforestazione e degrado forestale – riduzione dell’impatto dei prodotti immessi sul mercato dell’Ue ” alla quale si può partecipare fino al 10 dicembre 2020. E nello stesso tempo un centinaio di organizzazioni e associazioni ambientaliste hanno avviato la campagna #Together4Forests  (insieme a Greenpeace Italia ci sono anche WWF, Lipu-BirdLife, Legambiente e Istituto Oikos) per incoraggiare i cittadini a cogliere  l'occasione della consultazione europea per agire in difesa delle foreste.

L’obiettivo è ottenere una normativa comunitaria stringente che ponga fine alla circolazione sul mercato europeo di materie prime e prodotti la cui estrazione, raccolta o produzione ha o rischia di avere un impatto negativo su foreste, altri ecosistemi e diritti umani.

Greenpeace invita tutti i cittadini a chiedere una legge che impedisca la circolazione nell’Ue di qualsiasi tipo di prodotto legato alla deforestazione, al degrado delle foreste, alla distruzione di altri ecosistemi e alle violazioni dei diritti umani!

Di quali prodotti stiamo parlando? La normativa dovrà stabilire un elenco che come minimo comprenda:

  • soia,
  • mais,
  • olio di palma,
  • carne,
  • cacao,
  • caffè e noci,
  • ma anche cuoio, gomma,
  • legno e cellulosa.

Sarebbe necessaria un’ulteriore valutazione per garantire che il campo di applicazione della normativa sia il più completo possibile.

«Ogni due secondi, nel mondo, perdiamo un’area di foresta grande quanto un campo da calcio - spiega Greenpeace - I nostri consumi in Europa ci rendono responsabili di oltre il 10% della distruzione delle foreste del mondo e di quanto sta avvenendo nell’Amazzonia brasiliana e in altre preziose foreste del Sudamerica, dove gli incendi vengono appiccati per distruggere la foresta e produrre sempre più carne e soia destinata a diventare mangime. Prodotti che importiamo in grosse quantità, insieme ad altre materie come legno o olio di palma: per i cittadini europei questa consultazione è l’opportunità di smettere di essere complici inconsapevoli e chiedere all’Ue di smettere di importare deforestazione»

Gli incendi che devastano l’Amazzonia

«Nelle prime due settimane di settembre in Amazzonia sono stati registrati 20.486 focolai, con un aumento dell’86% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e il valore più alto dell’ultimo decennio, mentre nel Pantanal – la più grande zona umida del mondo – ne sono stati registrati 5.300, con un aumento del 219% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno - prosegue Greenpeace - Il presidente del Brasile Bolsonaro resta però fermo sulle proprie posizioni anti-ambientali e lo scorso 3 Settembre, durante un discorso in diretta streaming, ha persino incitato alla violenza contro coloro che lavorano per proteggere la foresta amazzonica e il clima del Pianeta».

«Dichiarazioni ancor più gravi se si pensa che, secondo Global Witness, il 2019 è stato un anno nero per gli attivisti in difesa dell’ambiente con 212 omicidi che vedono il Brasile al terzo posto come Paese più pericoloso e in particolare l’Amazzonia come regione a rischio, dove hanno perso la vita 33 dei 43 ambientalisti uccisi in Brasile nel 2019».

di Terra Nuova


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Proteggere le foreste Nevina

08/10/2020 23:10

Sono fermamente d'accordo di proteggere le foreste della terra chiedendo una legge che impedisca la circolazione nell’Ue di qualsiasi tipo di prodotto legato alla deforestazione, al degrado delle foreste, alla distruzione di altri ecosistemi e alle violazioni dei Diritti Umani

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