Svizzera
I “Medici per l’ambiente” contro le antenne 5G
Foto © CdT/ Chiara Zocchetti
Foto © CdT/ Chiara Zocchetti
Keystone-ats
3 anni fa
Il gruppo afferma che le nuove antenne “non sono sicure” e contesta i dati forniti dal DATEC secondo i quali i limiti delle radiazioni rimarrebbero immutati

Le nuove antenne adattive, che devono consentire l’estensione della rete 5G in Svizzera, non garantiscono un livello di protezione sufficiente per l’essere umano. È quanto ritengono i Medici per l’ambiente (MpA), i quali non si dichiarano convinti degli argomenti forniti dal DATEC in merito.

Stando al Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), con le nuove antenne i valori limite delle radiazioni rimangono immutati.

Dal canto loro, i Medici per l’ambiente contestano tale affermazione. In una nota odierna, gli MpA spiegano che la potenza massima raggiunta non dovrebbe più valere come criterio per l’esposizione degli abitanti. Infatti, a loro avviso, il nuovo metodo di misura per la rete 5G e quella 4G esistente, è un valore medio.

Valori limite temporaneamente superati
Il che significa che l’irradiazione potrebbe superare temporaneamente il valore limite dell’impianto di oltre dieci volte la potenza massima autorizzata e persino di più. Ciò corrisponderebbe a un rialzo indiretto dei limiti di sicurezza, secondo i Medici per l’ambiente.

Inoltre, tra le novità figura quella che il valore limite deve essere determinato in 6 minuti. Ciò, secondo gli MpA, costituisce un aumento dei valori limite per una via traversa.

La giustificazione alla base dell’aumento dei valori di picco delle antenne adattive si fonda su studi di simulazione, su test di misurazione nonché su calcoli che non forniscono la prova che il livello di protezione delle persone che risiedono nelle vicinanze sia mantenuto.

Utenti dei telefonini esposti
Inoltre, la nuova regolamentazione per le antenne adattive non prevede soltanto una diminuzione del livello di sicurezza per chi risiede nei pressi delle antenne. Anche gli utenti della telefonia mobile sono esposti inutilmente, all’interno degli edifici, a radiazioni tramite le antenne che si trovano all’esterno.

In qualità di medici, gli MpA ritengono che tale aumento dell’esposizione alle radiazioni costituisca un rischio per la salute e sia “inaccettabile” visto lo stato attuale delle conoscenze.

Meno radiazioni possibili
Stando a diversi studi, l’esposizione alle radiazioni sarebbe pericoloso per la salute. Nel 2019, la commissione del Centro internazionale di ricerca sul cancro (CIRC) dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha esortato a nuovi studi sul rischio di contrarre un tumore in seguito a radiazioni della telefonia mobile.

Le ripercussioni delle nuove tecnologie sul benessere, l’elettro-sensibilità, le funzioni cognitive e la riproduzione sono pure oggetto di dibattiti.

Nella sua presa di posizione sui valori limite vigenti nel 2020, il gruppo consultivo di esperti in materia di radiazioni non ionizzanti (RNI) del DATEC, di cui fanno parte gli MpA, ha constatato che persistono incertezze. Continuano pertanto a raccomandare l’applicazione sistematica del principio di precauzione.

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